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Created on Monday, 26 March 2012 13:22

Centomila, forse più, forse meno, ma che importa? Il Carnevale di Città del Capo, detto anche Cape to Rio per un gemellaggio con quello brasiliano, ha mantenuto le promesse. Con la complicità del bel tempo, nella notte stellata di sabato scorso, il chilometro e mezzo di strada e doppia carreggiata che collega il centro cittadino allo stadio dei mondiali di calcio, è stato invaso da decine di migliaia di persone con una gran voglia di stare insieme e di divertirsi. I primi si erano sistemati a ridosso delle transenne, nei punti strategici del percorso, già dal mattino, ma il flusso è diventato un'onda di piena dalle 18 alle 20.

I primi carri allegorici e le scuole di danza, con centinaia di ballerini in costumi ricchi di colori vivaci, hanno cominciato a sfilare subito dopo le 20 e hanno continuato per tre ore abbondanti. La messa in moto del gigantesco meccanismo organizzativo è stata alquanto laboriosa e in principio i carri sono rimasti alquanto distanziati l'uno dall'altro, con pause che tuttavia non hanno raffreddato l'entusiasmo degli spettatori.

Si è vista veramente, sia nella sfilata che fra il pubblico, la Nazione Arcobaleno, come racconta eloquentemente il servizio fotografico di Claudio Farinelli del Rainbow Media Group. Lo spettacolo è stato duplice: uno nella strada percorsa dai carri e dai gruppi mascherati, l'altro sui marciapiedi, dove gruppi di giovani si spostavano da un punto all'altro, da un locale all'altro, dando libero sfogo alla loro esuberante voglia di vivere. Le donne di gran lunga più numerose degli uomini. Tantissimi anche i turisti. Una bella pagina nella storia di questa magnifica città e della sua civilissima popolazione.