Dracula d'Argento a Cannes: troppo di troppo
Tuesday, 15th October 2013 

dalla nostra inviata Martine Cristofori

Il rosso è di rito già nel titolo e nei sottotitoli del Dario Argento’s Dracula 3D dove il sangue scorre a fiumi e il 3D risulta superfluo, sprecato! Gli effetti speciali usati dal maestro romano dell’horror sono più che sufficienti per narrare le truculenti e orripilanti malefatte del Conte Dracula nella sua nativa Transilvania. Gli attori se la cavano in blocco senza biasimo e senza lode.  

La rivisitazione del celebre romanzo di Bram Stoker  da parte di  Dario Argento messa in cantiere nel 2010 non si contenta di sangue, ma squaterna anche scene di sesso e mette in scena ogni sorta di bestie: da  branchi di lupi famelici, a gufi, civette ed altri rapaci, sciami di mosche, ragni e scarafaggi. Nella panoplia di oggetti  e cose utilizzati per sconfiggere l’incarnazione del male, il mellifluo Dracula (interpretato con british aplomb e perfetta padronanza dei suoi sentimenti da Thomas Kretschmann) si trovano agli, croci, ferri di cavallo e spuntoni. La suspense aleggia dall’inizio alla fine e l’umorismo, anche involontario si manifesta a tratti .

La vicenda ha inizio nel 1893 nel villaggio carpatico di Passburg con l’arrivo di Jonathan Harker, assunto dal Conte come bibliotecario. Il giovane timido e impacciato è  subito adocchiato dalla procace Tanja, già vampirizzata da Dracula, che non esita a succhiargli il sangue. Dopo ci penserà il Conte a eliminarlo. I morti, per mano di Dracula, si moltiplicano e una atmosfera di terrore si estende dal castello al villaggio. Tra le vittime anche la prosperosa Lucy (Asia Argento) amica di Mina, moglie del bibliotecario. Quest’ultima non soccombe ai denti acuminati dell’immortale Dracula, in quanto questi, che  si nutre  di sangue da quattrocento anni, l’ha scelta  per sostituire la sua amata e compianta consorte Dolingen, defunta all’età di vent’anni.

Sotto i denti di Dracula passano a miglior vita anche il padre di Lucy, sindaco di Passburg, ucciso da una mantide religiosa gigante, la più originale ed  esilarante invenzione del film, e il rubicondo fifone prete ortodosso che si era unito al dottore dei pazzi  e agguerrito  cacciatore  di vampiri Abraham van Helsing. E proprio il dottore britannico, veccchia conoscenza del capostipite dei vampiri  che in un epico duello all’ultimo sangue e con l’aiuto della candida  Mina, vedova inconsolabile, riduce in polvere il Conte, liberando così l’umanità  dall’inventore delle   trasfusioni violente e illegali.

La pellicola piacevole e ritmata ha svagato e divertito, ma non convinto il pubblico. E' in inglese con cadenze italiane e sottotitoli in francese. Per la cronaca la sala Bunuel di 420 posti non era completa. Gli applausi sono stati tiepidi e inframmezzati da qualche sghignazzata dovuta al 3D e ad altre situazioni strane male interpretate. Per terminare non penso proprio che il Dracula in 3D, dell’autore cult dell’horror, valesse l’attesa in fila di quarantacinque minuti.

Martine Cristofoli

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