Dopo l'incontro Terzi-Mastrapasqua, sindacato e patronato dicono la loro... e noi la nostra
Tuesday, 15th October 2013 

Pubblichiamo di seguito la reazione del sindacato Cgil e del patronato Inca all'incontro fra il ministro degli esteri Giulio Terzi e il presidente dell'Inps Antonio Mastrapasqua per discutere anche i problemi dei pensionati italiani nel mondo e le possibili soluzioni. Mentre concordiamo con i due firmatari della nota sull'importanza del ruolo dei patronati al servizio dei pensionati all'estero, ci preme ricordare e sottolineare che il patronato che svolgeva quella funzione a Città del Capo aveva tanto a cuore gli interessi dei suoi assistiti ed era animato da un forte senso della missione e da un altrettanto forte spirito di sacrificio, ma improvvisamente ha chiuso i battenti e ha abbandonato a sè stessi i pensionati del Capo, tanto è vero che molti di loro non ricevono la pensione da mesi e tanti altri sarebbero in gravi difficoltà se a soccorrerli non avessero provveduto il console d'Italia Edoardo Vitali, il Comites e soprattutto la signora Maria Caluzzi che si è prestata gratuitamente a fare il possibile e l'impossibile per evitare che la situazione si aggravasse ulteriormente. Di ciò ci sentivamo in dovere di dare testimonianza.

Ecco il comunicato in parola:

ROMA – La Cgil e il patronato Inca, prendendo atto dell’interesse mostrato sul tema dei servizi rivolti agli italiani all’estero da parte del ministro degli Esteri, Giulio Terzi, nel corso dell’incontro avvenuto con il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, tengono a segnalare il ruolo di patronati e sindacati nell’assistenza ai residenti all’estero che usufruiscono di tali servizi.

“Da oltre 50 anni patronati e sindacati hanno scelto di seguire le popolazioni migrate per assisterle, tutelarle e favorire la loro integrazione nei paesi ospitanti attraverso insediamenti propri – scrivono in una nota diffusa in proposito il segretario confederale Cgil Danilo Barbi e il presidente Inca, Morena Piccinini, rilevando come i successi dell’Inps in questa attività siano dovuti “allo spirito di collaborazione, spesso anche di abnegazione, dei patronati e dei rappresentanti dei lavoratori del settore che hanno messo, prima dell’interesse proprio, l’interesse dei nostri connazionali all’estero”.

“Spesso i meccanismi farraginosi messi in campo dalla burocrazia italiana ed anche, a volte, dall’Istituto – si legge nella nota, - hanno messo a dura prova la vocazione dei patronati e dei sindacati ad essere soggetti della tutela di parte. Sicuramente molta strada è stata percorsa in questi anni ma molto ancora c’è da fare e sembra che su questo il ministro ed il presidente Inps abbiano le idee ben chiare quando affermano che tra le priorità da mettere in campo ci sono la semplificazione delle procedure e l’informatizzazione, intesa, a nostro parere, - aggiungono Barbi e Piccinini, - come scambio telematico oltre che delle informazioni, anche delle richieste di prestazione”.

Segnalata inoltre la necessità di “intervenire al più presto sul piano delle attività relative ai servizi consolari, non solo per poter rispondere in tempi più brevi e con maggiore qualità alle richieste di prestazioni che assumono nuovo interesse in modo direttamente proporzionale alla crescita ed al prevalere delle discendenze dei nostri connazionali originariamente emigrati”

“Il rinnovo delle Convenzioni bilaterali in atto, la sottoscrizione di quelle che attendono da tempo la ratifica e l’esplorazione di possibili nuove Convenzioni con i Paesi nei quali si recano le nuove generazioni di migranti o dai quali provengono la maggioranza delle immigrazioni è, tra gli altri, - rileva la nota – un tema al quale va dedicato ampio spazio”.

Barbi e Piccinini si augurano che “la determinazione dei tempi nei quali intervenire e la scelta di coinvolgimento di tutti i soggetti interessati siano essi stessi una priorità per il ministro Terzi”, a cui suggeriscono di considerare quanto in precedenza fatto “in tema di una possibile Convenzione, non onerosa, che utilizzando la professionalità e la propensione alla tutela dei patronati, di concerto con i sindacati di categoria, rendesse più semplici e più esigibili i diritti in tema di assistenza consolare”. (Inform)

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