Rischio Johannesburg e auguri
Saturday, 21st March 2015 

Rischio Johannesburg e auguri


Mercoledì, 10 Gennaio 2007

Caro direttore,
da poco ho iniziato a consultare con interesse il sito della Gazzetta del Sud Africa (decisamente interessante, complimenti). Le scrivo relativamente ad un argomento già affrontato in una lettera... assunzioni tramite Kelly per IBM di operatori supporto tecnico italiano. Ho trovato molto interessante la sua risposta al ragazzo diciannovenne.
Io di anni ne ho 28 e per una serie di ragioni che non sto a raccontarle avrei deciso di buttarmi in questa avventura. La mia specifica domanda è: per caso, ha notizie di ragazzi italiani che hanno aderito a questa proposta, e come si trovano?
Ero partito con molto entusiasmo a questa "avventura", nonostante sembri temporanea e lo stipendio sia decisamente inferiore al mio attuale. Il mio entusiasmo è stato un po' frenato da commenti su newsgroups e conoscenti sulla pericolosità per un ragazzo italiano a vivere a Johannesburg... Commenti come "ti uccidono per un cellulare" o "ti fanno fuori ad un semaforo" fanno un po' paura... E' realmente così pericoloso?
Grazie in anticipo per la risposta che vorrà darmi.
Daniele


Il direttore risponde
Caro Daniele,
il Cielo sa quanto mi piacerebbe poterti rispondere che le frasi che tu riferisci sono false e che Johannesburg è una città a basso rischio, ma non posso. Non posso perché non è vero. Ho risposto diverse volte a lettere come la tua e qualche volta ho anche suscitato le ire di lettori che mi hanno accusato di non dire la verità e di voler nascondere la vera pericolosità di Johannesburg in particolare e del Sud Africa in generale. Anche questo non è vero. Quello che posso dirti è che altri giovani hanno fatto il passo che tu vorresti fare e non se ne sono pentiti. Altri giovani, nati qui, non hanno resistito alla tensione creata dalla paura e se ne sono andati. Altri vorrebbero venire in Sud Africa e non sanno come fare e altri ancora che ci sono vorrebbero andarsene ma non hanno il coraggio di farlo.

I giornali di oggi riportano con grande risalto la notizia del ferimento di un campione di rugby nella propria abitazione per mano di tre rapinatori ai quali ha opposto resistenza. Il che conferma, e non ce n'era bisogno, che Johannesburg è una città ad alto rischio, così come conferma che i rapinatori normalmente prendono di mira le abitazioni nelle quali pensano di trovare ricchi bottini. Questo succede dappertutto.

Ma in Sud Africa, come riferisci tu, ti uccidono per un cellulare o ti fanno fuori a un semaforo. E' vero. Un parlamentare di Durban è stato addirittura ucciso per le scarpe che aveva ai piedi e una giornalista di Cape Town è stata uccisa a uno stop appena uscita dall'autostrada, mezz'ora dopo essere arrivata a Johannesburg. Non mi sognerei di negare fatti di cronaca. Ma io ho vissuto per diciotto anni a Johannesburg e per motivi di lavoro ho frequentato le zone più a rischio della città e non sono mai stato in pericolo. Ma almeno cinque miei amici sono stati assassinati da rapinatori. E nonostante tutto questo io continuo ad andare regolarmente a Johannesburg e non mi sognerei di andarmene dal Sud Africa. Sono pazzo? Forse. Ma allora lo sono anche i giovani che si sono trasferiti in questo paese recentemente e che hanno deciso che il rischio vale la candela. Il rischio è quello che si è detto; la candela è un modo di vivere straordinariamente appagante. A Natale Città del Capo era affollata di giovani del Gauteng scesi alla costa per le vacanze estive; oggi sono tutti tornati nella loro megalopoli sull'altopiano e non sognano di andarsene, anche se sanno di essere a rischio. Il rischio di vivere con più di dieci milioni di concittadini e almeno un paio di milioni di disoccupati, senza contare gli immigrati clandestini che spesso vanno a rinforzare le file dei disoccupati e quindi quelle della criminalità.

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