Gli anziani di Cape Town a Suikerbossie
Tuesday, 15th October 2013 

Gli anziani di Cape Town a Suikerbossie

Un colpo di coda dell'inverno, che quest'anno sembra essersi esageratamente affezionato al Capo, ha in parte rovinato ieri la gita degli anziani italiani di Città del Capo a Suikerbossie, ma non ha intaccato il buonumore e l'entusiasmo della quarantina di coraggiosi che hanno sfidato vento, freddo e nebbia per rispondere alla chiamata di Giovanni e Aurelia Borsero (foto), instancabili organizzatori e ispiratori dei loro incontri.

Il panorama che attira la gente al ristorante dal quale si domina la vallata della Baia del Legno (Hout Bay) è stato cancellato dalla nebbia e dalle nuvole basse, ma nella sala da pranzo l'allegria e il calore dei convitati hanno più che compensato il grigiore esterno e le foto ricordo di precedenti raduni nello stesso luogo hanno per lo meno aiutato la fantasia a figurarsi la bellezza dei luoghi in una giornata di sole (foto).

Niente discorsi, ma tante conversazioni che rimbalzavano da un tavolo all'altro, mentre i camerieri servivano i piatti ricolmi di carni di pollo e di agnello, vedure di stagione appena scottate in padella e per finire il "cheese cake", orgoglio dei ristoranti sudafricani di campagna. Il Circolo Italiani Anziani ha offerto il vino, ma i commensali non ne hanno approfittato per bere a dismisura e l'atmosfera è rimasta per tutto il tempo molto piacevole.

La sorpresa finale è stata offerta dal duo Maria e Barbara Barbieri, madre e figlia (foto), che, pur senza accompagnamento musicale, hanno eseguito alcune arie di opere celebri e, con gran piacere del cappellano padre Giovanni e dei suoi confratelli, anche l'Ave Maria. Calorosi e meritati gli applausi, che ancora echeggiavano nel salone del ristorante quando la comitiva si è sciolta, dandosi appuntamento per il 4 novembre sull'autobus messo a disposizione dal Consolato per andare alla commemorazione dei defunti nel Cimitero di Guerra Italiano a Worcester e successivamente all'Hollandse Moulen, vicino a Paarl, per il picnic offerto dal Club Italiano di Cape Town.

Suikerbossie

Il nome del ristorante è la versione afrikaans della parola "sugarbush", che in inglese designa un boschetto di alberi di acero, a significare il fatto che da esso si ricava lo sciroppo di acero di cui i popoli anglosassoni sono molto ghiotti. La grande fama di questa particolare località, a una quindicina di chilometri da Città del Capo, è legata tanto alla bellezza del panorama e alla notorietà del ristorante, attivo già quando Hout Bay, Llandudno e Camps Bay erano soltanto spiagge bellissime e deserte dove i cittadini andavano a campeggiare per il fine settimana, quanto al fatto che la salita da Hout Bay a Llandudno è diventata leggendaria fra le decine di migliaia di ciclisti della domenica che ogni anno partecipano all'Argus e che incontrano Suikerbossie dopo aver scalato Chapman's Peak e prima di affrontare gli ultimi chilometri della corsa, dopo averne percorsi già 85. Per loro Suikerbossie è quindi l'ultimo tormento per le gambe ormai stanche e la prima avvisaglia del traguardo ormai a portata di... bicicletta.

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