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Tuesday, 15th October 2013 

Sì della Camera alle pene alternative: il condannato potrà starsene comodo nel salotto di casa sua

Roma - L'aula della Camera ha dato via libera al disegno di legge delega al governo in materia di pene detentive non carcerarie e disposizioni in materia di sospensione del procedimento con messa alla prova e nei confronti degli irreperibili. Il provvedimento passa all' esame del Senato per l' approvazione finale. Hanno votato contro il provvedimento i deputati di Italia dei valori e Lega Nord, questi ultimi protagonisti, dall' inizio della discussione, di una accesa battaglia in aula.

Prima del voto il ministro della Giustizia Paola Severino ha voluto ringraziare i deputati: "Non ho nessuna remora a riconoscere che questo provvedimento è uscito dalla Commissione migliorato rispetto a quello approvato dal governo".

Durante la dichiarazioni di voto, il capogruppo leghista in Commissione Giustizia Nicola Molteni ha definito il provvedimento "sbagliato, inutile e dannoso". "Sbagliato - ha detto rivolgendosi al Guardasigilli - perché figlio di una cultura buonista e indultiva che non è quella di cui ha bisogno il nostro paese. Dannoso, perché si incitano i cittadini a commettere i reati tanto ci saranno misure alternative al carcere. Inutile, perché non risolve il problema del sovraffollamento delle carceri. Anzi crea un problema di sicurezza", sottraendo "risorse, mezzi e pattuglie alle forze dell' ordine".

Per il capogruppo dell' Idv alla Camera Antonio Borghesi, "il governo avrebbe dovuto insistere per lavorare sulla depenalizzazione piuttosto che sulla questione della detenzione domiciliare. Il valore della certezza della pena è un valore importante" ed "espiare la pena a casa proprio appare troppo comodo. Anche secondo l' Idv, il provvedimento "costringerà le forze dell' ordine a un lavoro in più che non hanno la capacità di realizzare".

Durante le dichiarazioni di voto Francesco Paolo Sisto (Pdl) ha affermato che "questo provvedimento è un passo avanti per il sistema penale", mentre Andrea Orlando, responsabile giustizia del Pd, ha accusato i colleghi leghisti di aver dato in aula "una rappresentazione di questo Paese che non rende onore al lavoro che è stato fatto anche dall' ex ministro dell' Interno Roberto Maroni".

Entrando nel merito del provvedimento, il governo è delegato ad adottare, entro 12 mesi dall' entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi per l' introduzione delle pene detentive non carcerarie nel codice penale. In particolare, il testo licenziato dalla Camera prevede che, per i delitti puniti con la reclusione fino a quattro anni, la pena detentiva principale sia la reclusione "presso l' abitazione del condannato o altro luogo pubblico o privato di cura, assistenza e accoglienza", salvo che si tratti del reato punito dall' articolo 612-bis (atti persecutori e stalking) del codice penale. Arresti domiciliari preferibili anche per le contravvenzioni punite con la pena dell' arresto. In entrambi i casi, il giudice ha la facoltà di prescrivere "particolari modalità di controllo, esercitate anche attraverso mezzi elettronici o altri strumenti tecnici", come i cosiddetti braccialetti elettronici.

Gli arresti domiciliari non si applicano qualora "la reclusione o l' arresto presso il domicilio non siano idonei a evitare il pericolo che il condannato commetta altri reati" o nel caso in cui "la reclusione o l' arresto presso il domicilio possa ledere le esigenze di tutela delle persone offese dal reato". - (NoveColonne ATG)

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